Thermae Romae Novae | Recensione: un’assurda avventura tra due culture
Un antico romano nelle terme giapponesi contemporanee? Ebbene sì, questa è la premessa di Thermae Romae Novae, anime distribuito da Netflix nella primavera 2022.
Lucius, architetto romano di terme sotto il periodo dell'imperatore Adriano, finirà in modo inspiegabile ed inaspettato nei giorni nostri, ritrovandosi così nelle “onsen”, le famose terme giapponesi. Il nostro povero protagonista rimarrà frastornato da tutte le innovazioni della società giapponese contemporanea, che inizierà così a copiare e adattare nella sua epoca.
Come avrete
capito, si tratta di una commedia comica e abbastanza demenziale, che mi ha
strappato non poche risate per l'assurdità delle situazioni mostrate. Alcune
gag fanno davvero molto ridere e ciò è anche merito del doppiatore di Lucius,
che recita molto bene la parte (parlando in alcuni casi anche in latino!).
Non aspettatevi particolare fedeltà storica o trame elaborate, poiché non è assolutamente questo il punto della scrittura che, in modo coerente, si preoccupa principalmente di fare divertire gli/le spettatori/spettatrici. Nonostante la banalità degli eventi (la trama orizzontale è infatti quasi del tutto assente), l'anime non stanca e personalmente la sua ripetitività non mi ha pesato.
Detto ciò, passiamo al lato peggiore di questa serie: il comparto tecnico. Thermae Novae Romae su questo fronte si becca una sufficienza striminzita: le animazioni sono infatti parecchio povere e la regia è molto banale. Spesso troviamo scenari spogli e con una colorazione fin troppo saturata che non ho apprezzato; abbiamo inoltre molti personaggi in background realizzati in una computer grafica parecchio legnosa (tra l'altro si tratta di due o tre modelli che si ripetono più volte negli episodi in modo abbastanza palese).
Se però
questa sorte fosse capitata solo alle figure di sfondo non sarebbe stato grave,
ma purtroppo succede che perfino il protagonista finisca per essere animato in
questa maniera, addirittura in momenti in cui è in primo piano... quando questo
accade, risulta un vero pugno nell'occhio.
Fortunatamente, una nota positiva la dà il character design che, seguendo il manga,
differenzia bene i lineamenti dei personaggi romani da quelli giapponesi.
In ogni caso, è abbastanza palese come Netflix non abbia investito molti soldi per quest'opera e che il piccolo Studio Naz non abbia potuto fare molto per renderlo accettabile.
Passando invece al lato sonoro, questo risulta discreto, con una opening indubbiamente originale (è infatti una lirica), cantata tra l'altro dall'italiano Paolo Andrea Di Pietro. Detto questo, la restante colonna sonora non rimane impressa, risultando abbastanza anonima.
L'anime termina poi con un finale abbastanza semplice,
ma che ho trovato in linea con la superficialità e ottimismo della serie.
Possiamo perciò concludere dicendo che Termae Romae Novae sia un'anime con lati
positivi (il divertimento che provoca, la leggerezza e assurdità delle
situazioni) e negativi (il comparto tecnico), che finisce per risultare
godibile ma che può provocare qualche fastidio durante la visione. Se comunque volete guardarvi un'opera divertente
e intrattenervi senza pretese, questa fa a caso vostro.
Voto: 7
Fonte immagine copertina: www.animeclick.it
Nota a margine: piccola considerazione sugli anime “originali Netflix” come questo: la casa della grande N si mette in mostra annunciando di stare producendo ben 40 anime nel 2022, ma se questa è la qualità tecnica che vogliono dare alle serie non ci siamo proprio… vedremo come andrà in futuro.
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