Made in Abyss | Recensione: Un'incredibile avventura verso l'ignoto
Può un anime trarre in inganno sul suo tono in modo così lampante? Questo è il caso di Made in Abyss, una serie anime del 2017 tratta dall'omonimo manga di Tsukushi Akihito.
Prodotto dalla Kinema Citrus, fin dai primi episodi questa serie si dimostra singolare: ciò che salta all'occhio è infatti il character design dei personaggi, che risulta fortemente grazioso e riprende lo stile "chibi" del manga. Come accennato prima però, la forma non deve trarvi in inganno: questa serie presenta molti elementi adulti ed episodi crudi e drammatici, assolutamente non adatti ad un pubblico infantile, ma andiamo con ordine.
Made in
Abyss si ambienta a Orth, una città costruita intorno all'Abisso.
Ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di Abisso? Questo è un'enorme
gola profonda moltissimi chilometri e larga 1000 metri, il cui fondo non è mai stato raggiunto da nessun
esploratore o esploratrice. Questa voragine è ricca di
cimeli di civiltà antichissime e sconosciute, ma al contempo presenta
moltissime insidie, che rendono la sua discesa molto pericolosa.
In questa città abita Riko, una bambina che vive in un orfanotrofio e che
sogna di seguire le orme di sua madre divenendo un'esploratrice: nel corso
degli episodi la seguiremo nella sua avventura, affiancata da compagni
inattesi...
Tecnicamente la serie si presenta di alto livello, avendo delle ottime animazioni, che fanno un uso quasi nullo della computer grafica. Allo stesso modo, anche i fondali risultano pregevoli, essendo riccamente dettagliati e sempre ben disegnati. Questo non è un fattore da poco, bensì risulta particolarmente importante per una serie come questa, che fa delle sue ambientazioni un punto di forza.
La costruzione del mondo risulta senz'ombra di dubbio uno dei pilastri fondanti dell'opera: Made in Abyss si presenta ricca di dettagli e di elementi che rendono il tutto molto affascinante e intrigante: l'Abisso è infatti raccontato come luogo misterioso, abitato da creature ancestrali e ricco di oggetti dall'enorme valore. Tutto ciò viene valorizzato in modo splendido dalla narrazione, che accompagna gli spettatori e le spettatrici lungo un percorso che pian piano svela i segreti di questa gigantesca voragine.
Altro punto a favore della serie è dato dall'ottima colonna sonora, molto
evocativa e che contiene un brano che non potrà non rimanervi in testa; anche
la opening mi è piaciuta molto e grazie al suo tono allegro ti dà la giusta
carica per vedere l'episodio.
La serie va ad affrontare svariati temi, come l'abbandono familiare, la volontà
di raggiungere un obiettivo ad ogni costo e il legame con l'esplorazione come componente
recondita della razza umana. L'unico elemento che può lasciare un po'
perplessi/e è dato dal fatto che i bambini protagonisti (si tratta di
dodicenni) ogni tanto sono soggetti a situazioni un po' strane per personaggi
della loro età, ma questa trovo sia l'unica critica che si possa muovere
all'anime.
Concludendo, Made in Abyss si presenta come un ottimo prodotto, dalla
narrazione e scrittura solide e da un'ambientazione molto affascinante,
accompagnata da un lato tecnico di ottimo livello. Tolta qualche scena o
scambio di battute che forse si sarebbero potuti evitare, tutto lo svolgimento
è gradevole e suggestivo. Per queste ragioni suggerisco fortemente questo
prodotto animato, che alla sua uscita ha portato ad una ventata d’aria fresca
nel mondo d’animazione seriale nipponico, venendo infatti apprezzato molto dal
pubblico.
Voto: 8,5
Fonte immagine copertina: www.animeclick.it
Nota a margine: Avevo già visto Made in Abyss anni fa e ho approfittato di un recente rewatch per recensirlo. Ho deciso di rivedermelo poiché all’epoca lo apprezzai molto e, dal momento che è uscito il film sequel (Made in Abyss Movie: Dawn of the Deep Soul) e che a breve uscirà la stagione successiva, volevo essere “fresco” di visione e magari notare dettagli che non vidi la prima volta.
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