Le bizzarre avventure di Jojo: Stone Ocean | Recensione: nuovi personaggi, situazioni di sempre

Le Bizzarre avventure di Jojo: Stone Ocean - Locadina giapponese

Le Bizzarre avventure di Jojo: Stone Ocean è una trasposizione animata andata in onda tra il 2021 e 2022, che porta sullo schermo la sesta parte del celebre manga di Araki Hirohiko.

La serie è prodotta e animata (come tutte le stagioni precedenti) dalla David Production ed è stata distribuita globalmente da Netflix. L'elemento che più la contraddistingue dagli altri archi narrativi è la presenza, per la prima volta, di una ragazza come protagonista: Jolyne Kujo, figlia di Jotaro.

La nostra eroina americana, incastrata da persone nelle quali riponeva fiducia, finirà ben presto nel grande carcere di Green Dolphin Street che, come intuibile dal nome, è situato su un’isola in cui l’unico collegamento alla terraferma è un ponte sorvegliato.

Le Bizzarre avventure di Jojo: Stone Ocean - Fermo immagine
Come siamo stati abituati dalla serie, la protagonista s'imbatterà in nemici dai poteri assurdi, ma fortunatamente anche in fidati alleati che l'aiuteranno a uscire dal pasticcio in cui si è impelagata. Ritroveremo inoltre quegli espedienti narrativi, spesso no-sense, che contraddistinguono JoJo, con situazioni al limite del paradossale e sempre molto originali.

In tal senso, in questo arco narrativo Araki ha davvero messo in mostra tutta la sua follia: se inizialmente l'anime pare in linea con le altre stagioni, a partire dalla seconda parte iniziano a comparire eventi abbastanza strani, spesso anche brutali, contenenti dosi non trascurabili di body horror. Insomma, a questi poveri personaggi capita davvero di tutto: sembra che l'anime (o meglio, Araki) voglia farci stare male per loro.

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Passando al lato tecnico, come si presenta questa nuova stagione? A livello generale l'ho trovata in linea con le precedenti, in particolare lo stile è molto simile a quello adottato nelle precedenti Vento Aureo e Diamond is Unbreakable, che possiamo dire essere diventato uno standard. La qualità tecnica è generalmente buona, con alcune belle sequenze animate. A questo però, specie nell'ultima parte, vengono contrapposte scene e disegni non proprio pregevoli qualitativamente; posso perciò affermare che la tecnica non arriva a livelli incredibili. 

Abbiamo anche parti statiche in cui i personaggi hanno come sfondo il classico “effetto di dinamismo generico” utilizzabile ovunque. Fortunatamente questo aspetto non dà particolari fastidi, dal momento che ci troviamo sempre all'interno della narrazione tipica di JoJo, in cui questi escamotage funzionano e sono impiegati liberamente.

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Piccola nota dolente è però l'uso della computer grafica: quando viene usata su veicoli e oggetti inanimati il cel shading risulta ben fatto e funziona, mentre quando la si vede sui personaggi risulta sgradevole e sgraziata. Fortunatamente però, nei trentotto episodi che compongono la stagione, questi casi si contano sulle dita di una mano.

Passando all’audio troviamo un'ottima colonna sonora, con alcuni brani (tra cui quello del villain della serie) davvero iconici e memorabili. Al contempo le sigle d'apertura sono riuscite, in particolare ho apprezzato la prima, anche per l'ottimo comparto visivo che accompagna la canzone; come da tradizione della serie, la ending (sì, purtroppo è solo una per tutta la stagione) risulta essere una canzone retrò.

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Prima di concludere, un cenno all'epilogo: Araki in questo arco narrativo ha deciso di creare un finale davvero particolare (e non poco confusionario) che mi ha lasciato con emozioni contrastanti. Se infatti ho apprezzato alcune scelte coraggiose che ha deciso di seguire, alcuni aspetti non mi hanno convinto appieno, lasciandomi dei dubbi sulla scrittura e su alcune scelte narrative. Detto ciò, è comunque un finale che ho apprezzato e ho trovato gradevole.

In conclusione, Le Bizzarre avventure di Jojo: Stone Ocean mi ha soddisfatto e l'ho trovata sullo stesso livello delle precedenti, essendo riuscita a trasmettere quello stile iconico e scapestrato della serie. Jolyne Kujo è stata una bella protagonista che ha funzionato molto bene, così come il villain della serie si è rivelato a parer mio uno dei migliori mai visti. Peccato solo per i cali tecnici e qualche sbavatura nella scrittura della parte finale, aspetti che sono ahimè andati ad influire sul mio giudizio.

Voto: 7,5

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Fonte immagine copertina: Animeclick.it

Nota a margine: pensando un po’ a ciò che rappresenta Jojo per i suoi fan, penso sia definibile come un anime perfetto per la comfort zone. In questa stagione uno può nuovamente ritrovare tutto ciò che i fan apprezzano della serie, come le situazioni assurde, personaggi super caratterizzati e la narrazione tipica di Araki. Certo, non mancano le novità, ma penso che tutti ritroverete il caro buon Jojo di sempre.

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