Inu-Oh | Recensione: I Queen ai tempi dello shogunato
Debuttato nel 2021 in terra natia, Inu-Oh rappresenta l'ultima fatica di Yuasa Masaaki, tra i più visionari autori oggi presenti nel panorama dell'animazione nipponica e non.
Nei 98 minuti di questo lungometraggio, Yuasa reinventa e reinterpreta la storia di Inu-Oh, figura realmente esistita legata al teatro Sarugaku ma della quale nei secoli si sono perse gran parte delle informazioni.
Ovviamente, trattandosi di Yuasa non ci si può che aspettare che gli eventi siano riportati in modo storicamente accurato: i nostri due comprimari sono infatti rappresentati come delle vere rockstar che con le loro narrazioni iniziano a rivoluzionare in modo sempre più sconvolgente i tradizionali racconti cantati e accompagnati dal suono della biwa, il famoso strumento a corde giapponese.
Inu-Oh è infatti un interprete del teatro affetto da strane deformità, il quale insieme al suonatore di biwa cieco Tomona inizia a raccontare nuove storie che coinvolgono le folle di popolani (e non solo) come mai prima d'allora.
Si tratta di un'opera che risulta fortemente ancorata alla storia e alla cultura giapponese: tutto il racconto è infatti legato alle vicende del Clan Heike, andato in rovina trecento anni prima del periodo nel quale si ambienta il film. La caduta di questo potente clan è, tra l'altro, un evento che è già stato raccontato dallo studio di produzione Science Saru (nell'opera Heike Monogatari), andando così a tendere un filo rosso tra questi due eventi della storia giapponese.
Inu-Oh, grazie alle sue animazioni fluide e dinamiche ci racconta di una storia di amicizia e rivalsa di due emarginati che abbandonano le tradizioni per far sentire la propria voce. Proprio come le diverse canzoni che troveremo nel corso del film, il ritmo del film risulta molto calzante e scandito, non lasciando mai tempi morti: data la durata l'opera risulta abbastanza condensata, riuscendo comunque a trasmettere tutto ciò che l'autore aveva da dire.
In conclusione, Inu-Oh è un dramma che ci immerge in un passato alternativo, nel quale il la musica rock-pop è nata molto in anticipo. Non si tratta di un film per tutti, ma se siete appassionati di animazione, storia giapponese o musica, non posso che consigliarvi una visione di questa folle opera.
Voto: 8
Nota a
margine: sono riuscito a vedere questo film al cinema in un evento speciale, ma
ahimè devo constatare come la distribuzione non sia stata proprio delle
migliori (tant'è che il film non è mai comparso nel box-office giornaliero), un
vero peccato perché sia il film, che i distributori (a cui va l'assoluto plauso
per aver portato l'opera in Italia) si sarebbero meritati maggiore presenza.
Certo c'è da dire che la promozione è stata davvero nulla... ormai risulta
palese come anche film di grosse Major falliscano se non ampiamente
pubblicizzati.
Leggo con piacere le tue recensioni, sei un grande!
RispondiEliminaGrazie mille! Mi fa molto piacere questo supporto!
EliminaP.s: dire che questa risposta è tardiva è dir poco... mi ero totalmente perso il commento, chiedo venia!