Inside Out 2 | Recensione: il sequel che aspettavamo
Dopo ben nove anni torna al cinema Inside Out, l'opera che è riuscita ad emozionare, in modi diversi, persone di tutte le età. In arrivo da una serie di film rivelatisi un fiasco, la Pixar è riuscita finalmente a replicare uno di quei grandi successi a cui questo celebre studio animazione ci aveva abituato fino a pochi anni fa, ma che sembravano ormai essere un lontano ricordo.
Passando all'opera vera e propria, la trama di Inside Out 2 risulta, per dinamiche e narrazione, molto simile a quella del primo film: seguiremo la vita della protagonista Riley e con lei delle emozioni nella sua testa, umanizzate e rappresentate come entità con una propria coscienza.
Se però nel primo capitolo vedevamo una Riley bambina alle prese con l'avvento della tristezza, qui risulta essere cresciuta nelle vesti di una giovane adolescente. Immagino che tutti voi abbiate ormai passato quella fase burrascosa della vita: saprete bene come questa porta la nascita di nuove emozioni, che scombussolano i nostri equilibri interiori e che vanno a cascata a ripercuotersi sulle relazioni che abbiamo con gli altri individui e la società.
Pixar ha quindi voluto giocare sul sicuro, proponendo un seguito di un film così amato. Abbiamo però visto che i sequel bisogna anche saperli fare, e qui indubbiamente il team (che ha anche visto un cambio di regia, passando da Pete Docter a Kelsey Mann) ci è riuscito: Inside Out 2 è infatti un ottimo nuovo capitolo che riesce a intrattenere ed emozionare fortemente, parlandoci di situazioni che abbiamo vissuto tutti.
Ciò è portato avanti con una tecnica di altissimo livello: certo, ormai la Pixar ci ha abituato da anni a siffatta qualità, ma rimane comunque stupefacente vedere la mole di dettagli presenti in questa animazione in computer grafica, che mostra a schermo effetti particellari, simulazioni fisiche e una fluidità dal forte impatto.
Parlando della colonna sonora, abbiamo una composizione che ovviamente riprende il tema composto da Michael Giacchino nel primo film, ma lo amplia con nuovi brani legati alle nuove emozioni inserite. Tra queste, come intuibile anche dai trailer, quella più importante risulterà essere l'ansia. Focalizzandoci su queste emozioni, ho trovato che tutte le altre che vedremo nel corso dell’opera risultino sì riuscite, ma non vadano a raggiungere la sfaccettatura toccata da quelle protagoniste del primo capitolo.
Concludendo, Inside Out 2 è senz’altro un sequel riuscito e che riesce a riproporre in modo impeccabile quello che portò l’opera originale: ci ritroverete le emozioni e quella narrazione che riesce, in modo estremamente naturale, a passare dai momenti comici ad altri toccanti.
Con questo film Pixar pare essere tornata in forma, auspico sarà così anche per il futuro.
Voto: 8,5
Fonte immagine copertina: thinkmovies.it
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